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Funzioni della consulenza pedagogica
La prima è quella di aiutare l'educatore a comprendere meglio, sul piano pedagogico, una domanda/problema. A svilupparla, a ragionarci attorno, sollevando dubbi, ponendo vincoli e aprendo possibilità; comunque insieme attraverso la relazione, comunque educativa, sincrona, reciprocamente asimmetrica e, certamente, sperimentale.
Il consulente e l'utente arrivano a produrre un aumento di conoscenza. Il maestro e l'allievo sono ruoli ricoperti reciprocamente all'interno della relazione. Non sono ammissibili rigidità di ruoli.
Chi è l'esperto? Il pedagogista? Non solo. Anche l'utente è esperto. Chi meglio di lui conosce ed è osservatore privilegiato della situazione portata in consulenza?
Quindi l'esperto è il sistema, la diade, in questo caso, maestro-allievo. Dove maestro e allievo sono ruoli reciprocamente ricoperti da entrambi gli attori. L'utente attribuisce al consulente il solo ruolo di coordinare, agevolare, orientare il flusso comunicativo/informativo. La circolarità diviene così pratica effettiva.
La seconda, che poi è complementare alla prima ma non sempre necessaria, è quella di circoscrivere la domanda/problema con il suggerimento di un invio presso altri professionisti per i relativi approfondimenti di competenza.
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