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Sul rapporto alunno insegnante e genitori figli. Dove sono i pedagogisti?

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insegnante da dieci anni - 13/11/06

Domanda: Sul rapporto alunno insegnante e genitori figli. Dove sono i pedagogisti?

Sono un'insegnante da dieci anni ,laureata in pedagogia e credo nella pedagogia come scienza che apre al possibile, alla comunicazione tra realtà che sembrano essere lontane (alunno- insegnante; genitori e figli).
Credo anche che mai come oggi i pedagogisti dovrebbero uscire fuori e farsi conoscere ,aiutare la comunicazione e lo sviluppo. Vorrei sapere qualcosa di più sul vostro sito ,su eventuali collaborazioni ecc.

Risposta

Innanzitutto la ringrazio per avermi fatto questa richiesta. Mi piace l'immagine della pedagogia come scienza che apre al possibile. E il possibile di cui parla - se ho ben interpretato - è ciò che in decenni di scuola ancora non si è riusciti ad affrontare in modo pragmatico e cioè la questione legata alle relazioni, ed in particolare la relazione educativa tra alunni/figli (stessa persona) e insegnanti/genitori (entrambi educatori).
E ciò lo ritengo una priorità. Dando finalmente spazio alla dimensione pedagogica che credo sia e debba rimanere saldamente l'humus culturale e formativo originario entro il quale costruire educazione. E senza lasciarsi abbagliare da facili e preconfezionate soluzioni che si sostituiscono a buone ipotesi e sperimentazioni sviluppate nel proprio laboratorio pedagogico.
Il discorso pedagogico, nella scuola, è come il fantino che tiene le redini dell'apprendimento ed in generale della Formazione. Se si perde di vista questa verità (per chi crede a questa come tale) il forte rischio è la perdità della visione unitaria e globale della persona, dell'alunno, e se vogliamo anche della nostra.
Un discorso che deve partire dal basso. Da quella realtà. Mai imposto dall'alto, bensì costruito in modo democratico, tra tutte le componenti, dall'interno della scuola ed in quel territorio.
Ed è proprio una pedagogia del possibile, a due passi da noi.
Scusi se mi sono dilungato. Ma credo sia importante che gli insegnanti in primis, come già lei sta facendo, debbano promuovere questa microrivoluzione culturale all'interno della scuola, anche solo nel proprio piccolo.
Riguardo alle informazioni ed alle eventuali collaborazioni la invito a raggiungermi in segreteria per ogni chiarimento, proposta o richiesta.

La ringrazio per questa comunicazione e buona giornata.

14/11/2006

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