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Quale inquadramento fiscale per un educatore?

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tesiperlatesi - 14 febbraio 2008

Domanda: Quale inquadramento fiscale per un educatore?

Salve mi chiamo Marco, son un educatore laureato in Scienze dell'educazione. Un ente locale mi ha imposto la partita iva come unica soluzione per un progetto di educativa domiciliare per un somma totale di circa 4.500€ (lordi). Ho saputo che chi opera nel sociale è esente dall'iva e deve contribuire solo al versamento irpef. A questo punto Vi domando quale sia la tipologia di partita iva da adottare per una simile situazione lavorativa. Grazie anticipatamente.


RISPOSTA

Ciao tesiperlatesi, ci siamo già conosciuti nel vecchio forum educatori-pedagogisti (
qui il nuovo). Ti rispondo in base alla mia personale esperienza per cui per maggiori info è preferibile sentire un commercialista o consulente del lavoro.

Da quest'anno - finalmente!! - è possibile effettuare prestazioni con fattura senza IVA se si è in possesso dei requisiti previsti dalla Legge Finanziaria 2008 e successivi decreti e circolari. Nel sito dell' Agenzia delle Entrate è anche possibile fare un test per verificare se si ha diritto a questo regime fiscale.

Personalmente ho già optato per questa soluzione estremamente conveniente (anche se non per tutti) in quanto è possibile fatturare senza IVA. Io sto già lavorando con questo regime. Tra i vari vantaggi, non vi è più l'obbligo di tenuta dei registri con conseguente riduzione dei costi di tenuta della contabilità dal commercialista.
Proprio stamane ho parlato con un funzionario dell'Agenzia (tel. 848.800.444) che mi ha confermato che sarebbe sufficiente appoggiarsi al consulente solo per la dichiarazione dei redditi a giugno. Questo significa anche il non dover avere tutte le seccature legate all'IVA ed agli esborsi trimestrali.
Inoltre non essendoci più l'IVA, che essendo un costo per la maggior parte dei nostri committenti, si è più competitivi nel mercato infatti questa tassa ci costringeva a tenere alti i prezzi dei progetti o degli interventi.
Rimangono gli obblighi di numerazione e registrazione delle fatture emesse e di spesa e di tutta la documentazione. Cioè nel tuo studio o a casa conservi le fatture senza doverti periodicamente recare dal commercialista.
Uno dei requisiti, per avvalersi di questo regime, è quello di non superare i 30.000/45.000 euro all'anno...... e chi li ha mai superati? Se tale cifra viene superata si passa al regime IVA ordinario.
Inoltre le tasse vengono accorpate (20%), non si paga più l'IRAP e non si rientra più negli studi di settore, etc. In pratica un reale vantaggio per chi, come noi e i piccoli imprenditori, sta avviando un'attività in proprio o, pur esercitando da tempo, non possiede un fatturato elevato.
Peccato che questa norma sia arrivata solo adesso ma meglio tardi che mai........

Ciao Tesi e a presto!

14 febbraio 2008

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